Timeout
Pino Grassi
Tutti ricordiamo la magica estate del 2020.
Avevamo appena messo il naso fuori di casa dopo mesi di lockdown e nel giro di pochi giorni arrivarono la vittoria agli Europei di Calcio e una pioggia di medaglie
alle Olimpiadi di Tokyo, alcune di queste strepitose come nei 100m piani, staffetta 4x100m e Salto in alto.
Cosa era successo? Come si spiegavano questi improvvisi e inaspettati successi? Da dove arrivavano queste medaglie?
La risposta va ricercata nelle periferie e nelle provincie. Queste sono le medaglie delle piccole società sportive dove i dirigenti fanno anche da allenatori, da addetti alle pulizie e da custodi delle palestre. Sono le medaglie degli spogliatoi con le pareti incrostate di muffa con due docce per 20 persone. Sono le medaglie dei papà che in inverno aspettano nel piazzale della palestra con la Panda accesa per non congelare, presto monteranno 6/7 ragazzi con i loro borsoni. Sono le medaglie dei palloni consumati e delle magliette sbiadite perchè non si trovano gli sponsor.
Le protagoniste di queste immagini non sono quelle di Wembley o Tokyo, ma le storie delle loro medaglie sono le stesse.